WordReference.com - Dizionario della Lingua Italiana © 2012 Le Monnier:
buono1 ‹buò·no› agg. (troncato in buon davanti a voc. e davanti a cons. seguita da voc. o da l o r; comp. migliore, superl. ottimo; nell’uso com. anche, rispettivamente, più buono, buonissimo)
- Che possiede umanità, sensibilità d’animo, capacità di affetti: un uomo b. un’anima b.
Irradiante serenità, forza persuasiva di esempio, comprensione per le debolezze altrui: parole b.
Inoffensivo: è un buon uomo; è sempre stato un buon ragazzo
Troppo comprensivo o indulgente: non si può essere così buoni. - genrc. Esprime riconoscimento o apprezzamento: una b. azione una b. memoria questa minestra è b.
Valido: questo biglietto di banca non è più b.
Autentico: oro b.
Abbondante: una b. dose di fortuna
Cortese: le b. maniere
Alla b., in maniera appena sufficiente
B. famiglia, di grado sociale elevato
Un b. affare, conveniente
Il momento b., opportuno
Stare b., stare calmo
O con le b. o con le cattive, con la persuasione o con la costrizione
Tenere b. qcn., non indispettirlo
Di b. occhio, con simpatia
Mettere una parola b., intervenire favorevolmente
In b. mani, in mani sicure. - s.m. Ciò che ha doti positive: c’è del b. in quel libro
Volerci del bello e del b., molta fatica. - Come s.m. (f. -a), persona sensibile nei rapporti col prossimo.
buono2 ‹buò·no› s.m.
- (BUROCR). Documento che viene rilasciato come equivalente di una determinata somma e che dà diritto a ricevere un corrispondente servizio o quantitativo di merce: b. pasto.
- (ECON). Titolo d’obbligazione: b. del Tesoro.
- genrc. Ricevuta, ordine: b. di cassa b. di consegna.
'alla buona' si trova anche in questi elementi:
cantata
- cerimonia
- chiacchierata
- contata
- familiare
- gente
- improvvisare
- parola
- pretesa
- rustico
- salto
- sans-façon
- tagliata
- trattoria